La Camera ha finalmente approvato con 380 voti a favore e nessun contrario il disegno di legge per il contrasto alla violenza domestica, noto come “Codice Rosso”, che adesso passa al Senato. Tanti gli emendamenti approvati, dal revengeporn, alle sanzioni per i matrimoni o le unioni per coercizione finanche al rafforzamento delle tutele per le vittime di reati violenti.
Ma entriamo nel dettaglio.
- REVENGE PORN: il ddl introduce una nuova fattispecie criminosa, il revengeporn, ossia la diffusione di foto o video a contenuto sessualmente esplicito senza il consenso della persona interessata, ai fini ricattatori, denigratori o di ritorsione affettiva.
Il reato è punito con il carcere da uno a sei anni e con la multa da 5.000 a 15.000 euro.
La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da una persona che sia o sia stata legata alla persona offesa da una relazione affettiva, ed è ancora più severa se i fatti sono commessi tramite internet.
Inoltre, durante una causa per divorzio, è previsto l’obbligo di comunicare al giudice civile gli atti del procedimento penale in corso.
- DIVIETO DI NOZZE PER COERCIZIONE: il “Codice Rosso” introduce un altro reato, quello dei matrimoni o delle unioni per coercizione.
In particolare, viene punito con il carcere da uno a cinque anni chiunque viene costretto a contrarre matrimonio o unione civile mediante violenza, minaccia, approfittamento di una situazione di inferiorità fisica o psichica ovvero mediante persuasione fondata su precetti religiosi.
Delitto punibile anche se è commesso all’estero in danno di un cittadino italiano o di uno straniero legalmente residente in Italia al momento del fatto.
- Più tutele per le vittime di reati violenti: la polizia giudiziaria avrà l’obbligo di dare priorità alle indagini su reati violenti, sessuali e di natura domestica. Stiamo parlando dei delitti di maltrattamenti contro familiari e conviventi, violenza sessuale aggravata e non,atti sessuali con minori, corruzione di minori, violenza sessuale di gruppo, stalking, lesioni personali aggravate, commessi all’interno di contesti familiari o di convivenza.
Dalla comunicazione della notizia di reato il pubblico ministero avrà tre giorni per ascoltare la testimonianza della vittima e le successive attività di indagine avranno tempi immediati.
Novità anche in tema di formazione delle forze dell’ordine, per le quali saranno istituiti specifici corsi diretti all’acquisizione delle idonee competenze e rivolti al personale della polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri e della polizia penitenziaria.
Verrà inoltre istituito un Fondo speciale per le vittime e verranno aperti centri regionali di pronto intervento per fornire un supporto psicologico e legale alle donne che abbiano subito violenza: a tal proposito sono già stati stanziati 33 milioni di euro per il 2019.
Accantonata al momento l’introduzione della castrazione chimica per i responsabili di reati a sfondo sessuale, emendamento che ha causato una forte spaccatura al momento dell’approvazione alla Camera.