Studio Legale Cassella

Separazione e divorzio: la negoziazione assistita via Skype diventa prassi


L’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha cambiato il modo di operare di molti avvocati. E’ vero che la gran parte delle udienze sono rimaste sospese ma è vero anche che, soprattutto in materia di diritto di famiglia, l’attività stragiudiziale non è mai stata interrotta. Ciò grazie all’uso degli strumenti digitali che hanno permesso di proseguire il lavoro da remoto.

E’ il caso delle procedure di negoziazione assistita, introdotte nel nostro ordinamento giuridico con il c.d. “decreto giustizia” (d.l. n. 132/2014, convertito nella l. n. 162/2014), attraverso le quali i coniugi possano raggiungere una soluzione consensuale di separazione personale, di cessazione degli effetti civili o di scioglimento del matrimonio, nonché di modifica delle condizioni di separazione o divorzio precedentemente stabilite.

Considerata, dunque, l’importanza delle questioni legate ai rapporti familiari, le procedure di negoziazione assistita sono continuate da remoto, impiegando tutti gli strumenti per portarle definitivamente a termine. Ciò anche sulla scorta delle linee guida del Consiglio Nazionale Forense dello scorso 8 aprile, con le quali gli avvocati sono stati invitati a trasmettere gli accordi di negoziazione assistita a mezzo Pec alle Procure dei Tribunali territorialmente competenti e agli Ufficiali dello Stato Civile per il definitivo completamento della procedura.

Ebbene, il nostro studio legale, ritenendo indispensabile proseguire le negoziazioni, soprattutto a tutela degli interessi dei minori, che vengono continuamente in gioco nelle questioni legate ai rapporti tra i coniugi, si è attivato tramite videoconferenze su Skype.

In un caso di negoziazione assistita per la separazione personale, si è proceduto come segue. Il 30 aprile è stato convocato presso il nostro studio l’assistito perché partecipasse alla videoconferenza fissata per quella data con la controparte e il suo legale. Ciò nel rispetto delle norme di protezione individuale e distanziamento sociale.

Dopo aver esperito invano il tentativo di conciliazione tra le parti ed averle informate del significato e delle conseguenze della procedura, della possibilità di esperire la mediazione familiare nonché dell’importanza per il figlio minore di trascorrere tempi adeguati con ciascun genitore, in videoconferenza si è data lettura dell’accordo di negoziazione assistita. Questo è stato poi accettato dalle parti e sottoscritto mediante lo scambio di posta elettronica certificata.

In particolare, l’accordo sottoscritto da controparte, la cui firma è stata autenticata dal legale, ci è stato inviato via Pec in formato PDF perché il nostro assistito lo firmasse a sua volta. Fatto ciò, abbiamo restituito telematicamente il documento al Collega per la trasmissione via Pec dell’intera documentazione alla Procura degli Affari Civili di Catania affinché emetta il decreto di autorizzazione dell’accordo stesso. Finita l’emergenza epidemiologica, l’atto in originale e le procure saranno depositate presso gli uffici stessi.

Una procedura talmente celere e flessibile da essere considerata ideale per lo svolgimento delle negoziazioni assistite. La stessa Procura della Repubblica di Catania ha poi, lo scorso 5 maggio, stipulato un protocollo d’intesa con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati etneo perché questa diventasse una prassi per gli studi legali specializzati in diritto di famiglia e delle relazioni affettive.

Prassi che sarebbe bene ricordare anche al termine dell’emergenza epidemiologica, perché risponde a quelle esigenze di snellimento e semplicità che hanno dato impulso all’introduzione nel nostro ordinamento dell’istituto della negoziazione assistita.

 

 

Fonte foto: sabatino.pro

 

Separazione e divorzio: la negoziazione assistita via Skype diventa prassiultima modifica: 2020-05-18T19:40:53+02:00da
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