Studio Legale Cassella

Coronavirus, cosa cambia nei processi in Cassazione? Meno udienze e impossibilità deposito telematico

La Cassazione, con il decreto n. 47 del 31 marzo 2020, ha reso note le ultime modifiche ai procedimenti civili e penali che si tengono dinanzi ad essa, mentre con la relazione n. 28 dell’1 aprile 2020 ha segnalato la problematica relativa al deposito telematico degli atti, descrivendo i cambiamenti apportati al processo civile.

Riorganizzare le attività dal 16 aprile al 30 giugno

Il decreto 47/2020 anzitutto ribadisce la necessità di riorganizzare le attività dal 16 aprile al 30 giugno ed emanare le misure a ciò finalizzate. Questo considerato il rinvio delle udienze fino al 15 aprile per fronteggiare l’attuale emergenza sanitaria legata al Coronavirus e il conseguente svolgimento dell’attività giurisdizionale da remoto, come regolamentata dalla deliberazione del CSM n. 1866/2020.

Novità per i procedimenti civili 

Il decreto apporta inoltre diverse modifiche ai procedimenti civili:

Novità per i procedimenti penali

Per quanto riguarda il settore penale sono invece previste le seguenti novità:

La Cassazione detta poi regole comuni per i procedimenti civili e penali  e si riserva la possibilità di disporre ulteriori modifiche in base alla evoluzione dell’epidemia Covid-19.

Impossibilità deposito telematico

Con la relazione n. 28 dell’1 aprile 2020 l’Ufficio del Massimario fa presente che nei processi civili in sede di Cassazione non è possibile procedere alla trasmissione e al deposito telematico degli atti di parte e del giudice, diversamente da quanto consentito nelle sedi di merito civili, di primo grado e d’appello.

Tuttavia, il Governo sta presentando un maxi-emendamento che prevede l’introduzione del comma 11-bis all’art. 83. Questo stabilirebbe che, nei procedimenti civili innanzi alla Corte di Cassazione sino al 30 giugno 2020, il deposito degli atti e dei documenti da parte degli avvocati può avvenire in modalità telematica nel rispetto della normativa anche regolamentare concernente la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici. L’attivazione del servizio è preceduta da un provvedimento del Direttore generale dei sistemi informativi e automatizzati del Ministero della giustizia che accerta l’installazione e l’idoneità delle attrezzature informatiche e la funzionalità dei servizi di comunicazione dei documenti informatici.

In ogni caso il Primo Presidente, anche se solo in via temporanea (fino al 30 giungo 2020), può autorizzare le parti a depositare i propri scritti difensivi (memorie ex artt. 378, 380-bis e 380-bis.1 c.p.c) a mezzo pec (d.lgs. n. 68/2005), come hanno stabilito i decreti del Primo Presidente n. 36 e n. 47 del 2020, prima per il settore penale e poi per quello civile che permettono ai difensori di “far pervenire alla Corte motivi aggiunti e memorie a mezzo pec”.

 

Fonte foto: altalex.com

Coronavirus, cosa cambia nei processi in Cassazione? Meno udienze e impossibilità deposito telematicoultima modifica: 2020-04-07T18:11:01+02:00da
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