Studio Legale Cassella

Genitore disabile? Il congedo straordinario spetta anche al figlio non convivente.

Dicembre 18, 2018.
foto da: https://www.investireoggi.it/

La legge 104/1992 (Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) all’art. 3 individua i soggetti affetti da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali e al 3° comma stabilisce che “Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità.

In questi casi il familiare convivente col soggetto disabile ha diritto ad un congedo straordinario dal lavoro per assisterlo (D.lgs. 151/2001 – testo unico in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità). Ciò vale anche per i figli: l’art. 42, 5° comma, del testo unico stabilisce infatti che “in presenza di patologie invalidanti del padre e della madre, anche adottivi, ha diritto a fruire del congedo uno dei figli conviventi”.

Secondo il legislatore, dunque, un’assistenza è permanente e continuativa solo quando è esercitata dal figlio convivente (o dal familiare in generale) col genitore disabile.
Ma perché solo in caso di convivenza? Questa interpretazione restrittiva rischia di compromettere la tutela del disabile, a maggior ragione se mancano familiari conviventi e se c’è un figlio che, seppur non convivente, è disponibile ad assistere e curare il proprio genitore in difficoltà. Se l’istituto del congedo straordinario è nato per garantire maggiore assistenza e tutela al disabile, riconoscerlo soltanto al convivente rischia di vanificare il suo scopo.

La Corte Costituzionale, non a caso, a novembre si è pronunciata sulla legittimità costituzionale dell’art. 42, 5° comma, anzidetto. Con sentenza n. 232/2018 la Consulta è stata chiara: il congedo straordinario spetta anche al figlio che non convive con il genitore. Discriminare un figlio, costretto per ragioni di lavoro a non poter convivere con il genitore bisognoso di cure, non solo ostacola l’esercizio del principio solidaristico previsto dall’art. 2 della Costituzione, ma viola anche quello di uguaglianza.
Anzi – spiega la Corte – il congedo straordinario è il solo strumento che consentirebbe al figlio non convivente di assistere in maniera continuativa il genitore in difficoltà, se non è presente un altro familiare in grado di fornire il suo supporto.

Ferma la decisione della Corte Costituzionale, che ha dichiarato costituzionalmente illegittimo il 5° comma dell’art. 42 nella parte in cui non include tra i soggetti legittimati a fruire del congedo straordinario il figlio che, al momento della presentazione della richiesta di congedo, ancora non conviva con il genitore disabile.

La parola adesso spetta al legislatore per eventuali modifiche o integrazioni.

Genitore disabile? Il congedo straordinario spetta anche al figlio non convivente.ultima modifica: 2018-12-18T16:10:07+01:00da
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